mercoledì 27 dicembre 2006

I giorni successivi al trapianto dovetti rimanere bendata per diversi giorni, non che questo mi desse particolarmente fastidio, dopotutto erano anni che non vedevo una goccia di luce, ma furono forse le molteplici fantasie che mi si affollavano intorno, non so bene, fu forse il fatto che mi sentii più sola del solito in quella camera opprimente e silenziosa... eppure quando mi strappai le bende in un impeto di impazienza, alla fine non ebbi il coraggio di aprire gli occhi, ricordo però che sfiorandomi il naso con le dita, frugando timidamente, lo sentii umido.... stavo piangendo...

domenica 17 dicembre 2006

cose mie

Ho passato 3 giorni d'inferno. A volte mi capita di soffrire così, troppo, come se la mia sensibilità si guardasse allo specchio, si osservasse attentamente... devo andare presso la spiaggia e bagnarmi i piedi e le gambe, e più su, brevi attimi di tregua... non so... forse la neve, forse l'acqua... entrambe... Questa esperienza ricorrente, questo appuntamento col dolore mi ricorda che vivere è sopratutto dimenticarsi di sè, guardarsi intorno, e mai allo specchio... e mi ricorda che il sangue rimane ancora il simbolo più intenso della vita, il più nauseante... cerco di lavarlo via, ogni mese, ma si ripresenta puntuale, ed io lo aspetto, per accertarmi di riuscire ancora a dimenticare...

sabato 9 dicembre 2006

Non ricordavo quanto gli sguardi della gente fossero... fisici... quanto interesse ancora susciti il corpo in un luogo chiuso, quanto la bellezza attragga ancora i nostri occhi, e quanto i nostri occhi si lascino attrarre, indifferentemente da un corpo a un altro. In questo non trovo differenze fra la gente di Plana e quella di Poe-Nang, uomini o donne che siano. E' di me, in realtà, che sono sorpresa, che dopo anni, mi lascio ancora prendere dal gioco. Oggi però non ho più nulla da perdere, oggi non fa male.

venerdì 8 dicembre 2006

Fantasmi

Camminando sulla spiaggia coperta di neve, mi pare di aver visto il profilo di un fantasma. Probabilmente l'ombra del mattino trascina con sè i rimasugli della notte. Forse dovrei spaventarmi...