martedì 28 dicembre 2010

Evoluzione

Siamo così affascinati dall'Uomo, abbiamo la bocca così piena e il petto così gonfio nel parlarne, fa in tal modo meraviglia il sentiero che questa bestia ha percorso e ci riempie di un così profondo orgoglio la sua capacità intellettiva, di autoacquisizione, di coscienza della coscienza, da vivere nella convinzione che questo cammino tenda ad un certo infinito, la cui garanzia ci è oggi data dalla stupefacente brillantezza tecnologica che circonda il nostro quotidiano, in una naturalezza così ovvia da renderne trasparente tutta la sua pesantezza storica. Poi però, rimbalzando dalle cazzate propinateci da Darwin, alla costruzione classica fattaci dagli storici, in base alla quale la visione della storia umana è appunto quella di una continua evoluzione, un costante migliorarsi, un crescere progressivo, può capitare di soffermarsi su un particolare, una svolta, uno dei tanti pilastri che reggono la nostra autocelebrazione, l'invenzione della ruota, ad esempio, e accorgersi, a un tratto, che dopo millenni di millantata evoluzione, oggi è ancora attraverso il movimento di una ruota che gira, che siamo in grado di spostarci, che il nostro concetto di moto passa ancora dall'azione singolare di un oggetto, del più qualunque degli oggetti, che si appoggia senza appoggiarsi mai, e che nulla è davvero cambiato da allora, che il vero salto sarà dal momento in cui penseremo il movimento in maniera diversa dall'occupare via via frammenti di spazio e di tempo differenti o da una presenza costante nello spazio e nel tempo.
Da: “ I diari di Sol” 

lunedì 6 dicembre 2010

...è il corpo dunque che volete?...
ve lo faccio toccare... ve lo faccio annusare..... ve lo faccio leccare, a tratti....respirare.....guardatelo, bramatelo....

....ma tenete il vostro denaro

donarlo posso, nient'altro

sabato 4 settembre 2010

solo ora...
sono arrivato a capire solo ora che....
solo ora che...quello che mi hanno sempre raccontato, quello che io immaginavo...ciò che viene solitamente chiamato amore, passa necessariamente dalla necessità di detestare, prima, dal timore, poi, e comunque da quello che si potrebbe definire "attrito da contatto".
L'amore non è una superficie liscia. E' uno spazio ruvido discontinuo.

sabato 29 maggio 2010

Regalier ha torto. Plana non è solo ciò che si sa di lei. E' soprattutto ciò che di lei non si sa. Lo spazio misurabile, quello tracciato sulle mappe ortoplastiche, quello calcolato dai progetti e di pertinenza della matematica, non è tutto lo spazio di Plana.
L'energia che Plana divora ed elargisce, dal suo proprio cuore, alle luci infinite, al calore del suo grembo materno, alla rete neurale, dai riciclatori eterni, ai giardini pensili, al suo movimento perpetuo, non è tutta l'energia di Plana.
La sua parte oscura non è ciò che fronteggia la sua parte chiara.
La parte oscura di Plana, la sua ombra, è invece più fondamentale. E' ciò a partire da cui Plana diventa possibile.
Regalier è così sicuro che uscire ed entrare siano atti, e assolutamente fisici, così legati a dimensioni spazio-temporali da non riuscire a concepire una scomparsa.
Figuriamoci due.
Il treno verticale mi lascia vicino casa. Il corridoio esterno è semideserto. Dai finestroni posso vedere al di sotto i tetti dei giardini pensili colpiti dai proiettili di pioggia, posso vedere le enormi nubi bianche e grigie padrone del cielo, e lampi bluastri talvolta ferirlo con una violenza innocente. Così affascinante.
Non passa nessuno, è un attimo perfetto.

martedì 5 gennaio 2010

Freedom


Freedom
Inserito originariamente da LisiaolongFuko
La libertà è la possibilità, in qualunque momento, di poter fuggire....
....di poter abbandonare.
La libertà non può essere una condizione sociale, perché la società occidentale moderna non ha spazi disponibili

domenica 18 ottobre 2009